Il veggente

Uscito dalla bottega l'uomo proseguì lungo la stretta via verso il centro del quartiere e seguendo le indicazioni che aveva ricevuto raggiunse un altro piccolo locale, al cui interno si vedevano soltanto un grande numero di tappeti ed alcuni oggetti che secondo la tradizione servivano per predire il futuro.
Roh rimase a lungo pensieroso tentennando di fronte all’ingresso: aveva altri posti dove poteva dirigersi, non era obbligato ad affidarsi ad uno sconosciuto, ma la possibilità di ricavare una così importante informazione in breve tempo era così allettante che decise di entrare comunque.
L’ambiente interno era ricolmo di un fumo dall’odore dolciastro e piacevole, che, depositandosi sul pavimento, rendeva difficile da distinguere qualsiasi cosa dal ginocchio in giù. In qualunque direzione l’uomo si voltasse non notava null’altro che tappeti decorati e probabilmente valeva la stessa cosa per le superfici ricoperte dalla nebbia, siccome i suoi passi sembravano leggeri come quelli di un felino e a malapena producevano rumore. Smarrito per un attimo nei dettagli del locale si riprese e si schiarì la gola. Subito una voce proveniente da poco distante, dietro ad altri tappeti appesi al soffitto, gli disse di farsi avanti. Dopo essersi fatto strada tra gli arazzi Roh si ritrovò in un ambiente simile al precedente, ma ancora più peculiare. Il fumo risultava più denso ed erano molte le decorazioni che lo circondavano, inoltre numerosi specchi e pietre intagliate diffondevano la luce delle candele che erano presenti in ogni angolo della sala. La persona che si trovò di fronte era un uomo ancora giovane, con il volto imberbe e tatuato. I suoi abiti erano inusuali, oltre ad essere molto leggeri per il clima di quelle terre, erano eccessivamente ampi e di tonalità troppo sgargianti rispetto alla normalità. Il ragazzo, senza dire una parola, invitò il suo cliente a sedersi su un cuscino non lontano da lui. Roh, che non si era ancora abituato all’ambiente, accettò l’invito e senza aggiungere altro consegnò all’indovino una breve lettera che l’alchimista aveva preparato per lui. Il giovane non ebbe nemmeno bisogno di aprire il foglio per comprenderne il contenuto e con un sorriso cominciò a parlare.
– Da quanto capisco ti chiami Roh, non è vero? – nonostante il tono fosse quello di una domanda non si interruppe per attendere una risposta – Ti sono grato per aver colmato il mio debito. Però sono spiacente di non saper rispondere alla tua domanda. Da quando ho lasciato l’organizzazione non ho più potuto immischiarmi nei loro affari, o avrei rischiato di essere scoperto. Ormai molti mi considerano morto ed è un privilegio che non sono disposto ad abbandonare. Però qualcosa posso comunque dirti: so che stanno per prendere il sopravvento in una parte del regno, non chiedermi quale, non potrei risponderti, e riusciranno a riguadagnare l’influenza sul re che una volta avevano. Però non vorrei lasciarti andare via con così poco dato che hai risanato il mio debito. Attendi un momento, ti prego, avrai la migliore delle premonizioni. Suvvia, non ti rifiutare, mi spezzerebbe il cuore vederti andar via senza poterti ricompensare. – Detto questo lasciò la stanza prima ancora che Roh potesse rispondere e dopo pochi istanti tornò a sedersi di fronte a lui con alcune pietre semipreziose e una sfera di cristallo che dispose accuratamente sotto allo strato di fumo. – Ah, capisco, ti chiedi come faccia a rispondere alle tue domande prima ancora che tu le ponga, vero? Per chi pratica la mia professione vedere pochi secondi nel futuro delle persone che ci circondano è semplice, non saranno tutti in grado di farlo, ma di sicuro chi condivide il dono della chiaroveggenza ci riesce senza problemi … Se ora vogliamo cominciare … – si alzò mentre ancora parlava – Spero che apprezzerai la mia personale tecnica.
Pose le mani davanti a sé, approssimativamente nella direzione nella quale si trovava la sfera. Per un attimo non successe nulla, poi una fievole luce comparve sotto la nebbia e divenne gradualmente più intensa. Per un altro momento ancora nulla cambiò, ma subito dopo quello che sembrava un filo di luce, proveniente dal petto di Roh, si mosse in direzione della sfera e quasi contemporaneamente si alzò una leggera brezza che cominciò a vorticare in mezzo alla stanza, producendo dei mulinelli di fumo e facendo svolazzare gli ampi abiti del veggente. Per un attimo, l’uomo che era venuto solo per chiedere informazioni, volle allontanarsi, ma la sua attenzione era stata catturata dalla teatralità della predizione, ed egli non riuscì a muoversi.
La luce sembrava lentamente riempire il cristallo, che ora era scoperto per più di metà. Le pietre che fino a quel momento erano rimaste nascoste si alzarono in aria e cominciarono a brillare mentre vorticavano in mezzo al fumo. Uno dopo l’altro questi fenomeni si attenuarono, le pietre una ad una caddero, la brezza cessò e la luce all’interno della sfera si affievolì, fino a contenere soltanto più i colori delle pietre che ancora brillavano, non lontano.
Sotto lo strato di nebbia che ora era tornato ad abbassarsi si vedevano dei simboli, rune a prima vista, forse sigilli arcani, nelle posizioni dove le pietre si erano posate, alcuni più brillanti, altri più spenti.
L’indovino si chinò in avanti ad osservare la disposizione dei simboli e l’intensità dei loro colori; dopo un momento di riflessione disse – La tua vita sembra interessante, non è vero? Spesso le pietre che cadono vicino alla sfera e quelle più luminose sono poche, ma tu … – si lasciò andare in una breve risata – Be’, dovevo aspettarmelo dal momento che sei venuto da me per una tale questione … Osserva: il cristallo al centro rappresenta il presente ed in un certo senso il tuo passato, è quello che ti identifica, che ti descrive come un individuo. A seconda dei colori che sono riflessi dalla sfera posso intuire cosa è stato preponderante nella tua vita e tutte le sfumature nella tua sfera mi dicono che sei probabilmente un avventuriero e che hai rischiato la vita molte volte. – Per un lungo momento l’uomo continuò ad elencare i colori e i loro significati, poi si mise a parlare delle pietre cadute vicino – La distanza che i simboli hanno dal centro indica la loro lontananza nel tempo e l’intensità della luce indica la rilevanza dell’evento nella tua vita. Sfortunatamente non posso sapere come o quando questi eventi avranno luogo, ma non ignorare le mie parole – di nuovo parlò dei simboli e della loro valenza, quello che aspettava Roh era un mistero a dir poco, l’avventura, il pericolo, la paura, la morte, il successo e il fallimento occupavano tutti delle posizioni rilevanti e tutte erano vicine al centro del tavolo; più lontano, brillante più di tutte, giaceva la runa del viaggio – Voglio ricordarti un’ultima cosa prima che tu te ne vada: queste previsioni sono precise e non contengono errori, ma il fato non è inciso nella pietra, è piuttosto scritto sull’acqua. Chi non conosce la via non può cambiarla, ma chi ha una chiara comprensione degli eventi può prendere il destino tra le proprie mani ed imporre la propria volontà al domani. Sebbene si tratti di un’impresa in cui pochi riescono, gli echi di un simile evento potrebbero cambiare completamente il futuro di intere nazioni.
Con queste parole concluse la sua predizione e dopo aver ringraziato ancora l’uomo per aver ripagato il suo debito, lo congedò augurandogli di poter trarre il meglio da ciò che aveva appreso quel giorno.
Non appena Roh richiuse la porta del locale, alle spalle del veggente una figura incappucciata fece capolino tra gli arazzi. Sul suo viso comparve un sorriso che si tramutò in breve in un ghigno feroce. L’indovino fece inizialmente una smorfia di disgusto, poi si voltò e ricambiò il sorriso.

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